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Condanna Ialongo, il padre: soddisfatto ma nessuna sentenza mi ridarà Romina

Mario De Cesare commenta il verdetto della Cassazione: spero che nessun’altra donna venga uccisa per un diniego o per la fine di una relazione

Romina avrebbe compiuto 39 anni giovedì scorso. Il padre, Mario, ha trascorso la vigilia della sentenza della Cassazione al cimitero, assorto nei suoi pensieri.

“Purtroppo – ha rivelato agli avvocati di parte civile, Danilo Leva e Fiore Di Ciuccio – non ho potuto festeggiare il suo compleanno come un padre meriterebbe di fare con la propria figlia. Mi sono recato al cimitero e sono rimasto lì a lungo. Mi auguro che nessun’altra donna venga ammazzata per un diniego o per la fine di una relazione”.

I giudici della Cassazione hanno messo nero su bianco che Pietro Ialongo è colpevole di aver ucciso Romina De Cesare, la ragazza di Cerro al Volturno trovata senza vita nel 2022 nell’appartamento che a Frosinone condivideva con l’ormai ex compagno.

E’ stata dunque confermata la sentenza della corte d’assise d’appello di Roma che aveva condannato Ialongo a 24 anni di reclusione.

I legali dell’imputato avevano presentato ricorso per cassazione, ma sia il procuratore generale sia le parti civili hanno chiesto il rigetto. Una tesi che i giudici della Suprema Corte hanno sposato in pieno.

“Nessuna sentenza – ha commentato il papà di Romina, Mario De Cesare – mi farà riabbracciare mia figlia, ma sono soddisfatto dell’esito del giudizio di Cassazione. La verità storica e quella processuale sono combaciate, Pietro Ialongo è stato ritenuto responsabile del delitto di omicidio aggravato dallo stalking e dalla convivenza. È stato anche ritenuto pienamente capace di intendere e volere nel momento in cui ha tolto la vita a mia figlia”.

Per lui la fine di lungo e complesso calvario esistenziale e giudiziario che purtroppo non potrà restituirgli il bene più prezioso, la possibilità di stringere Romina tra le sue braccia.

Fonte: https://www.rainews.it/